Il museo degli Ex voto è stato allestito in un locale adiacente la sacrestia del Santuario di N.S. del Monte, già denominato “Museo cinese” perché in passato conservava oggetti provenienti dalle missioni francescane della Cina. E’ stato realizzato, in accordo con la Provincia dei frati minori, grazie all’impegno dell’Associazione Amici del Monte OdV che ha ne ha finanziato interamente la realizzazione e attraverso il lavoro dei propri volontari ne ha curato la sistemazione e l’allestimento. Conserva al suo interno una parte importante dei numerosi Ex voto del Santuario, dipinti ad olio o tempera su tela o su carta realizzati tra l’inizio dell’Ottocento e i primi del Novecento e donati come ringraziamento da persone scampate a incidenti o calamità che hanno attribuito la loro salvezza all’intercessione della Madonna del Monte. Molto significativo il gruppo di quadretti che raffigura scorci di Genova e in particolare del quartiere di S. Fruttuoso che non ci sono più o hanno subito negli anni pesanti trasformazioni urbanistiche, come il ponte Pila o il ponte di S. Agata. Oltre agli ex voto il museo conserva alcune opere d’arte significative già collocate all’interno del convento, che sono state qui raccolte per renderle fruibili dal pubblico e dai fedeli: una serie di dipinti su tela e su tavola datati tra il XVI e il XVIII secolo, tra cui alcune tele di Bernardo Strozzi e Domenico Fiasella, alcune sculture lignee policrome attribuite alla bottega di Anton Maria Maragliano (sec. XVIII), argenterie di uso liturgico e gli antichi paramenti sacri del Santuario. In particolare sono esposti i preziosi abiti con i quali era vestita l’antica statua della Madonna del Monte fino al restauro avvenuto nel 1957. |
Il museo si trova al livello del Santuario e l’accesso è privo di barriere architettoniche. E’ inoltre allestito in forma dinamica, ovvero prevede l’esposizione “a rotazione” delle opere per permettere a tutto il patrimonio artistico del convento, impossibile da esporre integralmente e simultaneamente in uno spazio limitato, di essere alternativamente visibile al pubblico.
Attorno al Santuario del Monte da sempre gravitano tanti laici che in vario modo si prendono cura, animano e contribuiscono alla vita del Santuario stesso affinché continui ad essere luogo di preghiera e di incontri comunitari.
Esistono diverse realtà e attività di volontariato che si possono fare a beneficio della comunità. Presentiamo un elenco, non esaustivo, di cosa puoi trovare e cosa puoi fare al Monte.
Cosa puoi trovare al Monte
Cosa puoi fare per il Monte
Come puoi Contribuire
Attraverso l’ ASSOCIAZIONE AMICI DEL MONTE è possibile contribuire economicamente alla vita e alle spese del Santuario tramite versamenti in denaro e la destinazione del tuo 5 x 1000.
DONAZIONI
E possibile fare donazioni in denaro come segue:
IBAN: IT 80 T 03069 09606 100000162162
Presso: Intesa San Paolo
Intestato ad: ASSOCIAZIONE AMICI DEL MONTE
Causale: Donazione liberale
Le donazioni all’Associazione Amici del Monte sono detraibili/deducibili secondo normativa.
Conservare la distinta di versamento.
5x1000
Oggi più che mai, il tuo 5 per mille è indispensabile per far fronte alle tante spese per il mantenimento del Santuario del Monte che da sempre è luogo caro ai genovesi e che vogliamo continuare a mantenere vivo, anche in questo tempo di cambiamenti.
DONA il tuo 5 per mille all’ ASSOCIAZIONE AMICI DEL MONTE: aggiungi la tua firma e il codice fiscale 95084510106 nel riquadro SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE ISCRITTI AL RUNTS della tua dichiarazione dei redditi.
Grazie!
La parte di “selva” che affianca il Santuario fu donata ai frati dal Doge Raffaele Adorno con l’autorizzazione del Papa Eugenio IV, come specificato in un apposito Rescritto datato 12 maggio 1444. La porzione maggiore verso levante fu invece donata alcuni anni dopo (1484) dal nobile Accellino Salvago. Il fine era quello di ricreare per i frati un luogo di meditazione e di ristoro, sul modello degli antichi eremi francescani quali le Carceri ad Assisi e il Monte della Verna. Circondato da mura che ne hanno preservato nei secoli l’estensione, copre una superficie approssimativa di 11 ettari quasi interamente ricoperti di piante di leccio, oltre a cipressi, ornielli, querce ed altre specie in misura minore, rappresentando l’unico polmone verde posto nei pressi della città.
All’interno del bosco, collegate da viali, sorgono tre cappelle: la prima (nei pressi del campo di calcio) edificata nel 1537 ad opera della famiglia Invrea e dedicata a N.S. di Loreto; la seconda, posta in fondo al viale principale, dedicata a S. Francesco e costruita nel 1587 da Giambattista Spinola; la terza, posta più in alto, dedicata a S. Pietro d’Alcantara. Una quarta cappella, non più esistente, sorgeva alla sommità del bosco, ove giungeva la salita della Via Crucis che partiva dalla cappella di S. Francesco.
Oltre a luogo di meditazione, il bosco fu utilizzato spesso in maniera abusiva come luogo di caccia dai contadini vicini: per scongiurare ciò nel 1670 il Capitano del Bisagno Visconte Cicala fece apporre una lapide, ancora conservata all’ingresso del convento, dove a nome del Senato della Repubblica condannava alla pena di dieci scudi e alla perdita degli archibugi coloro che ardivano passeggiare nel bosco armati.
Altra lapide, posta all’ingresso del bosco, ricorda invece una battuta di caccia da parte del Re delle due Sicilie Ferdinando IV, ospite dei marchesi Saluzzo, avvenuta il 2 agosto del 1785. L’iscrizione riporta che il Re abbatté nell’occasione ben tre cervi, segno che il bosco era popolato di molti animali.
Nel 1747 il bosco dei frati divenne teatro della battaglia tra gli invasori austriaci, acquartierati nell’eremo di S. Tecla posto a levante del convento, e i genovesi asserragliati nello stesso convento a difesa della città. Gli alberi vennero abbattuti per costruire delle palizzate e per aprire la vista verso la postazione nemica. Conclusa la battaglia a favore dei genovesi, il bosco si ripopolò lentamente di piante ed animali.
Nel 1836 una porzione del bosco, posta in alto sulla via di Pianderlino, venne destinata a cimitero del sottostante Comune di S. Fruttuoso; successivamente, nel 1884, venne realizzato accanto il piccolo cimitero della famiglia Negrone, che da oltre due secoli godeva di diritto di sepoltura all’interno del Santuario.
Al 1923 risale la costruzione dell’edificio posto all’ingresso del bosco, il Collegio Serafico poi denominato Casa S. Francesco, già destinato ad accogliere i giovanissimi aspiranti alla vita francescana e successivamente adibito a casa di accoglienza. Nel 1979 gran parte del bosco fu ceduto dai frati al Comune di Genova, con l’intento di trasformarlo in parco pubblico.
Anche quest’anno, tra febbraio e marzo, si è svolta un’edizione del per-corso di preparazione al matrimonio.
Hanno partecipato 13 coppie di fidanzati, che si sposeranno tra aprile e settembre 2017, la maggior parte di loro faranno la cerimonia al Santuario.
A coordinare i fidanzati, assieme a Fr. Riccardo c’erano le coppie guida Annalisa e Arrigo, Elena ed Enrico. Gli incontri sono stati cordiali e partecipati, fatti di simboli e momenti di condivisione tra gruppi.
Al termine del corso, assieme all’attestato di partecipazione, le coppie hanno ricevuto anche un mattoncino ed un piccolo coppo per ricordare il loro stare insieme.
(c) 2017 Santuario Nostra Signora del Monte
A Joomla51.com Design